Quello del deficit cognitivo precoce e della malattia dell’Alzehimer è un problema di tutti. “Il flagellodel nostro secolo” lo hanno definito gli esperti intervenuti alla tavola rotonda organizzata dallaFondazione Gilberto Terenzi per presentare il progetto “Memento” , finalizzato alla prevenzione della perdita di autonomia nel soggetto con decadimento cognitivo lieve, tramite la realizzazione di un percorso medico-sociale, utile per offrire un sostegno concreto ai pazienti e alle loro famiglie. Un’iniziativa apprezzata dal Segretario di Stato alla Sanità, Claudio Podeschi, rappresentato dal Coordinatore della Segreteria, Gabriele Raschi e dal Segretario di Stato alla Pubblica Istruzione, Romeo Morri che ha auspicato una collaborazione a livello universitario sutemi di questa portata, che coinvolgono l’intera società. Nella sua Lettura Magistrale Pierluigi De Bastiani, della Facoltà di Scienze Cognitive dell’Università di Trento, ha messo l’accento sul “Mild Cognitive Impairment”, ilconcetto introdotto per definire la fase ditransizione tra l’invecchiamento normale e lademenza. “Questo – ha detto – si riferisce ad una popolazione di soggetti anziani che non sono compromessinel loro funzionamento quotidiano ma che hanno un subclinico ed isolato deficit cognitivo e sonopotenzialmente a rischio di sviluppare la Malattia di Alzheimer, anche se non tutti i soggetti inqueste condizioni svilupperanno necessariamente la malattia”. Il presidente del comitato scientifico del Progetto Memento, Susanna Guttmann, ha evidenziato come la diagnosi precoce dell’Alzheimerconsenta di intervenire, con gli strumenti a disposizione, per rallentare notevolmente il progrediredella malattia.